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1 Opinioni per Rudolf Voeller
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  • briciola
    Il tedesco che vola...
    opinione inserita da briciola il 17/05/2017
    Rudolf Voeller, in tedesco Völler, detto Rudi è stato un grandissimo attaccante degli anni '80 e '90. In quel periodo era inferiore solo all' olandese Marco Van Bansten ed al brasiliano Antonio Careca, poi c'erano lui, Vialli, Sanchez, Lineker, Butragueno, Papin, Klinsmann eccetera eccetera. Giocava con la casacca numero 9 ed era il classico centravanti di manovra che sapeva anche dialogare con i compagni in virtù di una straordinaria tecnica di base che gli permetteva di poter eseguire qualsiasi giocata. Era fortissimo in velocità, abile di testa, opportunista in area, fenomenale dal dischetto degli undici metri ed anche molto propenso ai rientri in difesa per aiutare i compagni. Fu lui ad inventare il rigore con il "cucchiaio" e proprio da lui prese spunto Francesco Totti che lo disse apertamente anni dopo il famoso rigore che segnò contro l' Olanda ad Euro 2000. Voeller in carriera ha segnato oltre 300 reti di cui quasi 50 solo in Nazionale dove è uno dei primissimi cannonieri all time della nazionale tedesca. Ha vinto, da protagonista, i Mondiali italiani del 1990 ed in seguito ha perso la finale di Euro 1992 contro la Danimarca. Lui era il capitano della Germania del 1992 ma in finale non giocò in quanto si ruppe il braccio nel match d'esordio. Voglio anche ricordare il suo ottimo mondiale del 1986 dove si arrese solo in finale all' Argentina del suo coetaneo Maradona. In seguito giunse secondo, nel Mondiale del 2002, quando era allenatore sempre della sua Germania. Da calciatore ebbe grande risalto sin dall'inizio, infatti ha sempre segnato sin da giovane e la Roma lo portò in serie A dopo ottime annate con il glorioso Werder Brema. Dopo gli anni romani andò all' Olympique di Marsiglia con cui segnò tanto e vinse, contro il Milan, la finale di Coppa dei Campioni del 1993. Quindi chiuse la carriera in patria con le "aspirine" del Bayer Leverkusen giocando in coppia con l'ottimo Ulf Kirstein. A Roma era un vero idolo, i tifosi lo amarono in modo incredibile e coniarono per lui un coro bellissimo che recitava cosi' : " Vola tedesco biondo vola, la curva s'innamora..tedesco vola! ". Con la squadra capitolina segnò ben 68 reti e vinse la coppa Italia in finale contro la Sampdoria nel 1991. Disputò anche la finale di Coppa Uefa, che la sua Roma perse contro l' Inter, e lui disputò un torneo favoloso segnando ben 10 reti in 12 partite. Io l'ho sempre apprezzato, mi ha sempre emozionato perchè era un giocatore completo, leale e corretto, capace di segnare i gol in ogni modo ed anche capace di fare tanti assist per i compagni d'attacco. Da allenatore secondo me ha reso meno, anche a Roma è durato pochissime settimane e dopo poco ha deciso di abbandonare la panchina per diventare dirigente. Secondo me ha formato una coppia veramente affiatata e complementare con Jurgen Klinsmann, in quegli anni nessuna nazionale poteva vantare un tandem offensivo di livello cosi' elevato. Oggi secondo me non esiste un giocatore simile a lui, infatti è molto raro trovare un attaccante in grado di ricoprire ogni ruolo offensivo, in grado di fare ripieghi difensivi senza perdere di lucidità, altruista e con un fiuto del gol spiccato. Per me è stato un vero idolo della mia infanzia.
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    Forte, leale, veloce, goleador, vincente
    ha perso tante finali specie con la Nazionale