Opinioni Sopravvissuta ad Auschwitz. La vera e drammatica storia della sorella di Anne Frank - Eva Schloss

Sopravvissuta ad Auschwitz. La vera e drammatica storia della sorella di Anne Frank - Eva Schloss
1  Opinione Voto medio: 0.00
  • 1 persona su 1 lo consiglia
Scrivi la tua opinione
  • trama
  • ambientazione
  • personaggi
  • sviluppo
  • adatto a tutti
1 Opinioni per Sopravvissuta ad Auschwitz. La vera e drammatica storia della sorella di Anne Frank - Eva Schloss
Ordina per
Visualizza opinioni
  • margherita123
    Lettera al futuro!
    opinione inserita da Margherita123 il 16/10/2015
    Ho letto questo libro dopo averlo avuto in prestito dalla mia amica. Sono stata io a chiederglielo perchè mi interessava molto poter leggere la testimonianza di una sopravvissuta all'Olocausto ed imparare a conoscere meglio Anne Frank dato che il suo Diario purtroppo l'ho smarrito e penso proprio che prima o poi lo ricomprerò. Il libro è diviso in 30 capitoli per un totale di 309 pagine. Il trentesimo capitolo è l'epilogo quello in cui Eva definisce questa sua testimonianza una lettera al futuro per permettere anche alle generazioni che verranno di conoscere gli orrori subiti nei campi di concentramento ma anche le vessazioni a cui gli ebrei sono stati sottoposti nelle loro città, in giro per le strade e da quelli che una volta potevano definire amici e conoscenti, che però a differenza loro non erano ebrei. Come dice giustamente Eva Schloss ben presto anche gli ultimi sopravvissuti se ne andranno ed è importante tramandare questa pagina di storia di generazione in generazione perchè tutti devono sapere. Il libro è bellissimo. Realistico, crudo, romanzato ma senza eccessi, con Eva che è anche l'io narrante della storia, percorreremo tutta la sua vita, da un'infanzia ricca, fortuna e felice in una bellissima casa a Vienna per poi arrivare al momento delle persecuzioni, la fuga ad Amsterdam, il tradimento e la deportazione. Eva e sua madre condivideranno insieme la terribile esperienza del campo di concentramento di Auschwitz Birkenau a cui loro sopravviveranno ma Pappy (suo padre) ed Heinz (suo fratello) purtroppo non ne usciranno vivi morendo di fame e di stenti. La sua salvezza ha del miracoloso, è solo per una serie di fortunate coincidenze e una grande resistenza alle malattie ed alla fame che Eva e Mutti (soprannome per definire sua madre) sono arrivate alla liberazione ed hanno vissuto ancora a lungo. Nel 2012, anno d'uscita del libro Eva era ancora viva, mentre Mutti era morta da qualche anno ultra novantenne. E' stato ad Amsterdam che Eva conobbe la famiglia Frank. Vivevano nello stesso caseggiato, a volte giocarono insieme, ma Anne aveva un gruppo di amiche, Eva un altro dunque non si frequentarono granchè. Eva viene definita la sorella di Anne Frank impropriamente perchè Anne aveva una sorella legittima, Margot con cui condivise il campo di concentramento, il trasferimento a Bergen Belsen e la terribile morte per tifo. La denominazione imprecisa di "sorella" nasce dal fatto che dopo la guerra Otto Frank, padre di Anne e Margot nonchè vedovo di Edith, sposa Mutti, mamma di Eva e vedova anch'essa. I due si conosceranno, condivideranno le loro terribili esperienze, il lacerante dolore per la perdita delle loro famiglie fino a diventare inseparabili, innamorarsi e sposarsi felicemente. Otto e Mutti si impegneranno a far pubblicare e diffondere nel mondo il Diario di Anna Frank, organizzeranno convegni, spettacoli teatrali, eventi mondiali affinchè tutto il mondo sappia. Saranno travolti da una valanga di lettere e consensi ma più di una volta avranno a che fare con accuse infondate in cui Otto viene ritenuto il vero autore del Diario e che tutto il clamore è dovuto ad una mera messa in scena. Ma l'interesse supera la cattiveria, così anche Eva divenuta adulta ed anch'essa moglie e madre si impegnerà a livello mondiale a raccontare la sua storia nelle scuole, nelle carceri, ad eventi di vario genere. Su consiglio della sua amica Anita, Eva decide di scrivere il suo libro. Sul web ho letto un sacco di recensioni negative su questo libro. Recensioni che mi hanno schifata perchè permettersi di giudicare questa donna ed alcune affermazioni parecchio cattive fatte sui nazisti significa essere dei moralisti, perbenisti da quattro soldi senza mettersi minimamente nei panni di questa gente che ha subito per anni orrori fisici e psicologici. Probabilmente siamo troppo fortunati per capire quanta miseria umana ci fosse nelle SS e nella Gestapo, Probabilmente siamo sempre troppo svelti a battere a vanvera qualche parola sulla tastiera del pc senza fermarci a ragionare ma solo per dire la nostra. Questo libro mi ha profondamente toccata, a tratti anche commossa. Nella disgrazia Eva ha avuto (chiamiamola così) fortuna di avere sempre accanto sua madre anche durante i lavori forzati, le frustate, i giorni di fame, di freddo e di malattia, cosa che altre persone non hanno avuto. Entrambe hanno avuto la possibilità di continuare a vivere e in tutta la parte dedicata al Dopoguerra vedremo come Eva e Mutti siano rimaste psicologicamente turbate da quello che hanno subito. Hanno avuto la fortuna di non impazzire ma sono state perseguitate da incubi, paure, giornate di lacrime, una totale incapacità di esprimere i loro sentimenti e parlare. Solo con il tempo e lo scorrere della loro vita hanno avuto il coraggio di spiegare al mondo cos'era successo incassando applausi ma anche diffidenza e critiche perchè l'antisemitismo purtroppo non muore mai. Ho adorato l'inserto fotografico a colori inserito al centro del libro. Immagini della famiglia di Eva, immagini di guerra ed alcuni scatti di Anne Frank con tanto di didascalie vi aiuteranno a reggere meglio la lettura del libro e renderla ancora più interessante. Avrò ammirato quelle foto più o meno una decina di volte. Non riuscivo a staccare gli occhi di dosso a certe immagini che hanno reso ancora più reale tutto quello che ho letto e mi hanno aiutata tanto a riflettere. Perchè l'unica domanda che ti balena in testa mentre leggi è "Perchè?". Purtroppo a questo perchè non c'è risposta. Anche Eva prova a riflettere sulle motivazioni per cui hanno dovuto subire tutto ciò, ma non è riuscita a trovare una risposta plausibile. Tutte le ipotesi sono troppo labili, non c'è spiegazione a quella che Eva stessa definisce il più folle tentativo di pulizia etnica che si sia mai visto nella storia. Un buon aiuto alla lettura è costituito anche dall'albero genealogico posto prima del primo capitolo per capire la struttura della famiglia di Eva dalle generazioni precedenti fino ai suoi figli e nipoti. Nonostante tutte le brutture che si possono leggere nel web riguardo questo libro, io ve lo consiglio per farvi una vostra personalissima idea di questo scritto che davvero merita!
    Segnala contenuto
    20%
    Interessante
    La Parte Finale Troppo Lunga