Opinione su Vincenzo Montella: L'aeroplanino golaeador

L'aeroplanino golaeador

18/01/2017

Vantaggi

Vero rapace dell'area di rigore.

Svantaggi

Fisico esile e rapporto mai sbocciato con la Nazionale.


I più giovanni conoscono Vincenzo Montella solo come apprezzatissimo allenatore, oggi al Milan.
Ma il suo avvento nel mondo del calcio è avvenuto nei panni di calciatore, anzi, per essere più precisi, di implacabile attaccante.
Nato a Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli, si è allontanato giovanissimo dalla sua terra per cercare fortuna nel dorato mondo del pallone.
E' l'Empoli a credere nelle sue qualità.
Il sodalizio toscano, sempre attento a pescare campioni in erba ovunque in Italia, alleva il piccolo ma mortifero attaccante.
Dopo alcune stagioni in C1, si trasferisce nella serie cadetta al Genoa.
In terra ligure mostra subito le sue doti da goleador implacabile.
Le reti alla fine della stagione sono ben 28, di cui 21 realizzate in campionato.
Con questo pregevole biglietto da visita, approda in serie A senza cambiare città.
Rimane, infatti, a Genova, pur passando sulla sponda blucerchiata.
Con la Sampdoria compie un triennio a dir poco eccellente, tanto da convincere la Roma ad investire fortissimo su di lui.
La società capitolina versa ai liguri ben 40 miliardi di lire.
Non va dimenticato che siamo nel 1999 e questo tipo di esborso era previsto solo per i grandissimi campioni.
Vincenzino comunque non delude le attese.
Ha medie realizzative eccezionali che giustificano l'ingente investimento compiuto.
La sua permanenza giallo-rossa dura ben sette stagioni e mezza.
Le reti messe nel sacco in questa esperienza sono 103 con tanto di scudetto con 2001.
E' vincere uno Scudetto con la Roma è sempre impresa da ricordare.
Prova anche l'esperienza in Inghilterra, al Fulham.
Ormai ultra-trentenne, in terra britannica rimane solo sei mesi e di certo non lascia un gran ricordo.
Poche le apparizioni, alla fine se contano appena 10, e ancor meno le segnature realizzate, solo 3.
Un bilancio davvero magre in relazione alle speranze.
Rientra in Italia, ma ormai è sul viale del tramonto.
Una stagione alla Sampdoria, ancor ad un livello discreto seppure in un ruolo da comprimario, e uno alla Roma, in tono molto dimesso e senza mettere nel sacco nemmeno un gol.
Siamo nel 2008 e l'addio al calcio giocato è ormai cosa fatta.
Inizia la sua carriera da allenatore.
Ma questa è un'altra storia ed è solo all'inizio.
Le pagine da scrivere sono ancora tantissime e saranno certamente vergate di successi, dato l'inizio a dir poco incoraggiante.
I suoi modi sempre garbati e la capacità di condurre le sue squadre ad esprimere un calcio godibile redditizio, fanno presumere un grande future su prestigiose panchine.
Tornando al Montella calciatore è giusto ricordarne le caratteristiche tecniche.
Dotato di una complessione minuta, faceva dell'agilità e della rapidità sotto porta, oltre ad un fiuto del gol assolutamente fuori dal comune, i suoi tratti caratteristici.
Era quello che si dice un rapace di area di rigore.
Nonostante l'esile struttura, la sua marcatura in area di rigore era davvero problematica, anche per i migliori difensori.
Freddissimo, riusciva a concretizzare al massimo le opportunità a disposizione.
Proprio questa sua freddezza, lo portava ad essere anche un efficace rigorista.
Proprio in ragione di queste sue elevatissime medie realizzative, nonché delle indiscutibili doti tecniche, lascia perplessi il suo scarso impiego in Nazionale.
Solo 20 i gettoni di presenze raccolti, conditi da appena 3 reti, senza mai ricoprire un ruolo da protagonista.
Si toglie lo sfizio di giocare la finale di Euro 2000, seppure entrando solo all'86° minuto.
Un Europeo molto amaro per gli azzurri, sfuggito all'ultimo minuto dei tempi regolamentari e subendo un "golden goal" da David Trezeguet.






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  • zafferano
    opinione inserita da zafferano il 06/02/2017
    E' un giocatore che non ha bisogno di troppe presentazioni a mio modo di vedere le cose; per chi ama questo sport non sarà difficile associare il suo nome al primo esordio nel Genova e qualche anno do...
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    100%
    bravo giocatore , eccellente allenatore
    nessumo
  • briciola
    opinione inserita da briciola il 22/01/2017
    Vincenzo Montella è esploso a Genova, prima con la maglia del Genoa in serie b e poi, l'anno seguente, con quella blucerchiata dellla Sampdoria di cui è diventato in seguito anche capitano. Oggi è l'a...
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    top player, senso del gol, grande mister
    no