Opinione su Ivano Fossati: Quando "classe" significa anche scegliere di smettere...

Quando "classe" significa anche scegliere di smettere...

Dopo oltre quarant'anni di carriera, Ivano Fossati (genovese, classe 1951) si è ritirato dalle scene qualche anno fa dichiarando, a sorpresa (durante una trasmissione di Fabio Fazio) che non avrebbe più tenuto concerti né avrebbe prodotto musica.
Tra i massimi esponenti della musica cantautorale italiana, Ivano Fossati è stato un poeta, un cantore della vita e dell'amore tra i più intensi.
Instancabile nella sua ricerca di sonorità si è evoluto dagli inizi rock e progressive alla produzione più intimistica dalla rara raffinatezza, oltre ad aver regalato emozioni attraverso testi meravigliosi confezionati per altri artisti: da Mia Martini a Loredana Bertè, da Mina a Fiorella Mannoia, da Patty Pravo alla esordiente Anna Oxa.
Noto soprattutto per "la mia banda suona il rock", brano che per anni ha poi rifiutato di cantare ai suoi concerti non riconoscendovisi più, credo che vada osannato per altri brani di incommensurabile bellezza tra i quali "La costruzione di un amore" o "il bacio sulla bocca" che sono tra le "poesie" italiane che preferisco in assoluto.
L'ho visto in concerto due volte, grazie al cielo prima che decidesse di smettere: una volta in una pubblica piazza durante una festa popolare e la seconda in teatro, luogo probabilmente a lui più congeniale.
In entrambi i casi non ha fatto alcuna concessione al pubblico: neanche una parola. Solo brani in successione da gustare in un'atmosfera di totale immersione nella musica.
Forse un po' altero. Durante l'esibizione più popolare in piazza non ha risposto mai al pubblico che lo invitava a cantare le sue hit più famose.
Non ha interrotto la sua scaletta ed ha proseguito imperterrito il suo programma con un aplomb forse eccessivo considerato il contesto rappresentato da un pubblico variegato e non necessariamente "amante" o "conoscitore" del suo repertorio, qual è quello di una festa estiva di paese. Pubblico al quale, forse, avrebbe potuto concedersi con maggiore umiltà.
Detto questo mi spiace che abbia smesso di produrre musica perché con il suo abbandono va via dalla scena musicale italiana un artista capace di interpretare emozioni senza tempo e in grado di "parlare" a persone di ogni età senza mai risultare fuori contesto o obsoleto.
Apprezzo ad ogni modo il fatto che abbia avuto il coraggio di dire "stop" quando ha maturato la consapevolezza di non poter più dare tanto altro ancora e con la qualità di sempre al pubblico esigente che lo segue da tanto tempo.
Invito chi non lo conosca ad approfondire testi e musica del suo percorso che lo ha visto così spesso e così tanto cambiare senza mai scendere a facili compromessi con la sua poetica. Che è quella di un musicista raffinato capace di toccare le corde dell'emozione senza indulgere in stereotipi, banalità o facili frasi ad effetto. Che è quella di un artista che è riuscito ad attraversare quarantanni della storia musicale di un Paese senza mai apparire la pallida ombra di sé stesso.
Artista come pochi che difficilmente le nuove leve potranno eguagliare.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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