Opinione su La secchia rapita - Tassoni: Tassoni, e una "secchia" d'insofferenza

Tassoni, e una "secchia" d'insofferenza

01/02/2019

Vantaggi

Se la si intende, la "Secchia" può davvero essere lettura esilarante

Svantaggi

Al solito, il linguaggio poetico dei tempi di Tassoni è un po' duretto a masticarsi


Se Alessandro Tassoni si mise di buzzo buono a redigere un poema eroicomico come "La secchia rapita" fu perché, a livello puramente letterario, ne aveva piene le tasche di eroi, di Dèi dell'Olimpo, di mirabolanti imprese e di amori più o meno scopiazzati dalle liriche di Francesco Petrarca.

Tassoni, dunque, non sopportava più gli antichi attrezzi del mestiere per cui vere torme di poeti si davano a scrivere in poemi giganteschi di eroi, di avventure e di dame. Quindi, decise che era arrivato il momento di mettere in ridicolo tutto quel ferrovecchio: e di qui la nascita della "Secchia rapita".

Anche la causa della guerra tra bolognesi e modenesi è assolutamente risibile: mettersi in guerra per una secchia vecchia e sgangherata è, oltre che ridicolo, mortificante per la ragione di chiunque abbia un minimo di cervello. E poi, il colmo del ridicolo è che persino gli Dèi dell'Olimpo si mettono a "Concilio" per deliberare "chi" gli stessi dèi debbano difendere a spada tratta: se i bolognesi o i modenesi. Infine, il "Grande Eroe" dei poemi cavallereschi è letteralmente detronizzato dalla farsesca figura del Conte di Culagna: il quale sapeva davvero spararle grosse, ma che alla fine era soltanto un millantatore, che tra l'altro si faceva trovare con braghe a mezza gamba.

A parte il fatto che Tassoni sembra voler ridicolizzare qualsiasi "causa" di guerra, che spesso porta inutili tormenti per motivi talvolta futili (se non inventati di sana pianta), la "Secchia" è sicuramente una graffiante parodia del Poema Eroico, che ai suoi tempi imperversava nelle Corti italiane e straniere. L'opera è veramente il segnale di un'aperta insofferenza verso certi "schemi" ormai consunti della letteratura italiana, veicolando anche l'ipotesi (non remota) che era tempo (se non tardi) di cambiare finalmente registro.

Ma, il messaggio di Tassoni non fu sostanzialmente recepito, e fu probabilmente anche per questo eccessivo attaccamento alla tradizione classica che la letteratura italiana perse il treno con le letterature straniere, asserragliandosi in un linguaggio e in forme artistiche che, alla resa dei conti, ne hanno fatto una letteratura d'élite, e infine scarsamente popolare.

Il povero Tassoni ce la mise tutta, ma, come si dice: "Nessuno è profeta in patria".

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Altre opinioni degli utenti su La secchia rapita - Tassoni

  • xroswars
    opinione inserita da xroswars il 06/02/2018
    La secchia rapita è una delle opere più particolari della letteratura italiana, scritta da Alessandro Tassoni e che ci racconta della guerra tra Modena e Bologna in seguito al rapimento di una secchia...
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    Opera particolare della letteratura italiana
    Nessuno