Opinione su La signorina Else - Arthur Schnitzler: "La signorina Else" nelle "trappole" della morale borghese

"La signorina Else" nelle "trappole" della morale borghese

In effetti, non posso negare che il romanzo di Arthur Schnitzler mi ha fatto una certa impressione sin dal primo impatto. Vedere come una ragazzina veniva manipolata dalla madre, per convincerla a mostrarsi compiacente nei confronti di un uomo che teneva in pugno suo padre, il quale sarebbe stato "salvato" dai debiti soltanto se la giovane avesse acconsentito a certi comportamenti, fa un po' accapponare la pelle. La giovane in un primo tempo si rifiuta di seguire il "consiglio" della madre, ma poi, per il naturale attaccamernto al padre e alla famiglia, "accetta". Le mille resistenze morali della ragazza si spiegano ampiamente se pensiamo al tipo di ambiente in cui ella era cresciuta: un ambiente alto-borghese, dove i "comportamenti morali" erano di casa, e quelli le erano stati inculcati. La giovane si dovette sentire letteralmente spiazzata quando proprio sua madre le chiese di "derogare" rispetto ad ogni precedente insegnamento per salvare letteralmente la pelle al padre. I mille dubbi in cui la ragazza si dibatte sono comprensibili; soltanto che la poveretta non sapeva che spesso, il suo ceto di appartenenza praticava senza battere ciglio una morale "doppia", a seconda delle circostanze in cui ci si trovava. Attraverso il personaggio combattuto della giovane protagonista, Schnitzler lancia un atto d'accusa contro un certo tipo di "morale borghese", spesso bifronte, che, alla fine, finiva per mettere in crisi i giovani "ben educati" che da essa rampollavano. Il medico austriaco (Schnitzler) aveva occhio acuto, e come membro di quel tipo di società, come si dice, "conosceva bene i suoi polli". "La signorina Else" è un grande romanzo, che, attraverso i "monologhi" della protagonista, mette a nudo i difetti e le storture della morale "gesuitica" della siocietà borghese del tempo suo.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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