• 1 persona su 1 lo consiglia
Scrivi la tua opinione
  • tema
  • contenuto
  • accuratezza
  • utilità
  • adatto a tutti
1 Opinioni per L'industria della carità - Valentina Furlanetto
Ordina per
Visualizza opinioni
  • locusta91
    Beneficenza, "urgenze" umanitarie ed adozioni
    opinione inserita da Anonimo il 18/04/2019
    Questo è un interessante libro che mostra da vicino la realtà corrotta di molti enti di beneficenza, con bilanci e diversi casi su una scarsa premura nell'effettiva destinazione benefica, e non solo. Infatti il libro è diviso in varie sezioni, precisamente quattro. Non tratta solo di enti di beneficenza dove bisogna contribuire con delle offerte, ma si parla anche di tematiche che mi interessano ancora di più, come l'oscuro mondo riguardante l'adozione dei figli (a volte strappati dalle mani dei padri e madri solo perché "poveri"). Una piccola parte è riservata al cosidetto equo e solidale, più una lotta di marketing che di effettiva solidarietà verso il prossimo lontano da casa nostra. Comunque, buona parte del libro parla principalmente degli enti di beneficenza, soprattutto quelli legati al nostro Paese. Mi sono piaciuti alcuni ragionamenti della scrittrice, come il fatto che, in generale, chiedere al prossimo di contribuire a degli enti di beneficenza "per commozione", è un pò come dire che un medico si commuova, invece di far il suo mestiere. Ma come si fa a sapere se questo medico, commuovendosi, non lasci morire il paziente in quanto incapace, e si tenga invece i soldi incassati? Nessuno infatti chiede la "commozione" ad un chirurgo, ma piuttosto di esser capace in sala operatoria. Lo stesso si richiede anche dell' operatore umanitario. Una critica per il libro è che mi sembra abbastanza generalizzante, e si cerca sempre di trovare il pelo nell'uovo, seppur viene più volte puntualizzato che non tutti gli individui/enti agiscono male. Che poi, in generale, posso capire che parte delle donazioni vadano a varie spese, anche per farsi conoscere promozionalmente... Ma effettivamente, la cosa cambia quando si sta parlando di "emergenze umanitarie". Molte volte si è rimasti "traditi" per le cosiddette emergenze, con soldi bloccati per anni, anche per cavilli burocratici, oppure con discutibili investimenti, alla faccia dell'emergenza. La cosa che mi ha più colpito è l'inefficenza umana (con la scusa della burocrazia) nel caso del famoso terremoto in Abruzzo nel 2009, anno che avevo contribuito acquistando per 5 Euro il brano Domani caseggiato da Jovanotti. Ebbene, quei soldi sono rimasti congelati in un conto bancario per anni (ma mi chiedo, sono stati utilizzati per quell'emergenza?). Ok, comunque non tutti gli individui o gli enti agiscono così malamente, è un messaggio comunque diffuso nel libro... Seppur per certe cifre/bilanci svelate, posso aver comprensione, è seccante sapere che lo spirito che tende a regnare negli enti è più sul commerciale, sono aziende che "vendono" beneficenza... Questo è in armonia con le scritture bibliche, quando gli ultimi giorni sarebbero caratterizzati da uomini "amanti di sé stessi..." (e ovviamente è puro odio ciò, dal punto vista di Dio, sia per sé stessi sia per il prossimo). Passa la voglia di dar soldi, come più volte indicato in questo libro, seppur ovviamente non tutta la beneficenza è ingannevole... Ma direi che è meglio contribuire economicamente a far conoscere a tutti il messaggio spirituale della Bibbia, come fanno i Testimoni di Geova, dove l'Autore biblico è di sicuro di più degna fiducia, dato che le ultime profezie su questi ultimi tempi si stanno adempiendo tutte, e poter esser accetti per il Regno di Dio che presto sarà attivo anche in terra. Poi certo, si può prendersi cura del proprio prossimo/far beneficenza a partire dalla propria casa... Ritornando al libro, che ho letto con particolare interesse, seppur in certe sezioni ho preferito saltare qualche pagina per una certa prolissità, devo dire che mi ha aperto gli occhi su certe cose che non conoscevo, seppur in certi punti sia pure sembrato un pò troppo negativista, come se l'autrice dovesse per forza trovare un male, diventando un pò meno obiettivi, per quanto sia comunque relativo. 5 stelle lo merita comunque...
    Segnala contenuto
    Uno sguardo in un certo mondo scandaloso della "beneficenza"
    Un pò troppo negativista, in certi punti poco obiettivo