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4 Opinioni per Si può fare
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  • millifly
    Un bel punto di riflessione
    opinione inserita da Anonimo il 16/07/2019
    Uscito nel 2008 Si può fare è un film con Claudio Bisio su quel genere di commedia votato anche al sociale e al riflessivo. La pellicola di ampio spettro sociale e corale è ambientata ad inizio anni ottanta e al fenomeno che portò diverse ripercussioni su cooperative sociali di disabili in seguito all’emanazione della legge 180 o anche conosciuta come Basaglia. Nel film Bisio è un sindacalista direttore sui generis che prenderà in carico una comunità di ragazzi e non per inserirli nel mondo del lavoro, tra problemi legati alla loro vita normale e non. I film si ispira ad una storia vera ben diversa ama ugualmente densa di significato. Fa sorridere ma soprattutto fa riflettere e merita di essere visto anche se è passato un pochino in sordina rispetto ad altre commedie italiane della stessa stagione. Belli i costumi e le scenografie vintage, si vede molto lo stile di quegli anni e gli attori contribuiscono in tutto e per tutto a rendere la storia piacevole e interessante. Potrebbe creare un bel dibattito, meno scontato di quanto si pensi.
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    piacevole
    nessuno
  • scarabattolino
    Un film che fa riflettere
    opinione inserita da scarabattolino il 14/03/2019
    Abituati a vedere sulle scene un Claudio Bisio più spumeggiante e sicuramente che suscita ilarità, troviamo nel film Si può fare, un attore leggermente diverso anche perchè le tematiche del film sono tutt'altro che divertenti. Il film è ambientato negli anni 80 e ClaudioBisointerpreta laparte di un sindacalista che è convinto di poter reintegrare nella vita sociale le persone ammalate di mente o con problemi neurologici che li rendono invalidi. Non mancano certamente scenette divertenti, ma alla fine il film non ha la comicità di tutti gli atri, ma porta a riflettere specie quando il sindacalista trattiene i malati a lavorare in campagna. C'è sicuramente qualche scena che suscita ilarità, ma alla fine si riesce a cogliere la drammaticità della situazione. Il cast è ottimo
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    ottimo cast, Claudio Bisio diverso dal solito, film che da spunti di riflessione
    nessuno
  • jimorris
    Bisio ce la fa.
    opinione inserita da jimorris il 06/03/2019
    Questa commedia italiana è una delle poche riuscite nella quale si riesce a mischiare umorismo e spunti di riflessione. il protagonista è Nello, un sindacalista troppo esuberante che viene assegnato ad una Coop dove ci sono degli ex malati di mente. Nello riesce a tirar fuori il meglio da questo gruppo e reintegrarli nel sistema produttivo iniznado una vera attività. La regia porta alla luce un periodo nel quale la legge Bersaglia "libera" i pazzi dai manicomi e ne tenta il reinserimento, anche se purtroppo non tutte le coop sorte in quegli anni vanno in questa direzione, la regia si cocnentra sull'intrattenimento e sugli spunti comici che il suo interessante cast offre senza esplorare troppo il lato drammatico, ma spingendo lo spettatore alla riflessione. L'ambiente realsitico e ridente rende la visione molto piacevole e mi ha anche spinto a riflettere con leggerezza sull'argomento, oltre a cercare su internet se fosse vera questa legge e i suoi reali risvolti. Lo consiglio.
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    divertente, cast, interessante
    nessuno
  • locusta91
    In fin dei conti nessuno da vicino è
    opinione inserita da Anonimo il 06/02/2019
    È un film di 10 anni fa (come vola il tempo!) ispirato alle vere storie delle coop. soc. nate negli anni 80 per poter dare un impiego ai pazienti dei manicomi. È ambientato quindi nel 1983, a Milano, dove un sindacalista (C. Bisio) dovrà appunto trattare e stimolare un gruppo assortito di pazienti di un manicomio, e portarli a lavorare sul campo. I toni sono in parte di commedia, in parte drammatici, essendo una parte di tragedia. Presente un intelligente umorismo, sopratutto quando comincia l'ascesa dei "matti"... Tra equivoci, incomprensioni, e certi passaggi più lenti, complessivamente è un film abbastanza scorrevole. Un film comunque "importante", che mostra pure l'amara condizione e il pregiudizio delle stesse istituzioni verso gli "anormali", che però gradualmente si riscatteranno. Dispiace che nella parte centrale si devia su tematiche sessuali disordinate, come se l'uomo deve per forza avere una vita di quel tipo... Molto fastidioso... L'Edizione DVD è comunque ben fatta, con 13 minuti di Backstage, con svariate interviste spezzate del nutrito cast di attori... Si approffondirà le tematiche del film e della psicologia dei personaggi. Presenti anche 15 minuti di scene tagliate. Un film che è stato comunque gradevole da vedere, sopratutto motivazionale e positivo. Mi viene da dargli dalle 3 alle 4 stelle.
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    Un film positivo/stimolante sull'inserimento professionale dei
    Alcune parti lente, o discutibili